Creare prodotti complessi – L’esempio Spacex

Creare prodotti complessi impone una strategia di sviluppo centrata sull’esplorazione di soluzioni incrementali. SpaceX è un’ottimo esempio di come un prodotto evolve nel tempo, facendo tesoro dell’esperienza.

Spesso, in formazione o in clientela, mi sento dire che è impossibile sviluppare prodotti fisici in modo iterativo e incrementale. “Sai Fabio, questo non è software, noi facciamo prodotti fisici complessi”. Ok ok, capisco 😊.

Purtroppo queste affermazioni, ancora più spesso, sono fatte senza che si sia mai provato nulla di diverso. Strategie marketing e di vendita basate su processi predefiniti e rigidi non permettono di innovare. In questi contesti innovare significa far evolvere anche le funzioni a supporto del prodotto. Vediamo come, grazie all’esempio di SpaceX che, penso siamo d’accordo, crea prodotti piuttosto complessi 😊.

Nel seguito dell’articolo trovate le mie interpretazioni e supposizioni, frutto dell’osservazione dei video e altre informazioni trovate su internet. Non ho nessun tipo di contatto diretto con SpaceX. Se tu che leggi e conosci meglio SpaceX, sarò felicissimo di correggere gli eventuali errori di interpretazione!

Creare prodotti complessi: la storia dei vettori riutilizzabili

Quando SpaceX ha cominciato a sviluppare i vettori orbitali, ha dovuto far fronte ad un sacco di problemi. Alcuni di questi piuttosto visibili e spettacolari 💥.

I primi vettori erano di piccole dimensioni, studiati per inviare nell’atmosfera terrestre dei carichi di una certa massa, come piccoli satelliti.

Creare prodotti complessi – Le esplosioni che hanno insegnato tanto al team SpaceX

La domanda da farsi è: “come possiamo risolvere il problema che stiamo affrontando con il prodotto più piccolo ma utile possibile?“. Utile per noi in azienda per imparare e per i nostri clienti per poter fare cose che prima non potevano realizzare.

La serie di problemi ed esplosioni durante la fase di sviluppo ha dato l’idea al team SpaceX dei vettori riutilizzabili, quindi della “funzionalità” di rientro e atterraggio automatica.

Questo era qualcosa che non si era immaginato prima, che è emersa grazie ai diversi esperimenti fatti nello sviluppo. Si capisce quindi che l’innovazione non si pianifica, ma emerge durante lo sviluppo del prodotto.

Falcon 9 – il primo razzo di classe orbitale riutilizzabile (fonte sito SpaceX) è il risultato di tutte queste esplosioni (controllate o meno), e tante altre cose meno visibili ovviamente.

Al momento in cui scrivo questo articolo, il Falcon 9 ha fatto 195 lanci, 153 atterraggi, 132 voli di ritorno (fonte sito SpaceX) e ne fanno uno dei vettori meno cari del mercato per inviare satelliti in orbita.

Creare prodotti complessi – IL Falcon Heavy

Il Falcon Heavy è stato creato mettendo insieme 3 Falcon 9, anche qui si capisce quanto si pensi a riutilizzare ed integrare quello che già si sa.

Creare prodotti complessi – Falcon Heavy et Starman

Con il Falcon Heavy si ottiene una spinta al decollo equivalente a 18 aerei 747 (secondo il sito SpaceX) permettendo l’invio in orbita di masse più importanti e riducendo i costi di trasporto.

Ovviamente, grazie all’esperienza fatta con Falcon 9, questo modello ha subito molto meno esplosioni.

Secondo il sito SpaceX, al momento della scrittura di questo articolo, il Falcon Heavy ha fatto 5 lanci, 11 atterraggi, 6 voli di ritorno.

Andiamo avanti? 😊

Creare prodotti complessi – Starship

Questa è una navetta per trasporto merci e persone. Con questo mezzo si vuole raggiungere Marte.

Starship è il veicolo di lancio più potente al mondo mai sviluppato, con la capacità di portare in orbita terrestre oltre 100 tonnellate metriche (fonte sito SpaceX).

In qualche modo Starship è qualcosa di nuovo, l’esperienza passata con i Falcon 9 e Heavy è sicuramente servita. Ma qui si doveva imparare a far scendere a terra un bestione enorme. Ovviamente c’è stato qualche “piccolo” problema. Anche in questo caso utile per imparare e fare esperienza.

Creare prodotti complessi – I “piccoli” problemi durante lo sviluppo di Starship

Ciò che più mi ha affascinato, seguendo lo sviluppo di questo prodotto, è stato il modo in cui lo sviluppo iterativo e incrementale è evidente.

Dopo i test statici dei motori, Startship è stato fatto decollare a 100m da terra, poi sempre più in alto ed ogni volta per imparare qualcosa di preciso.

Anche le esplosioni avvenivano, a volte, di proposito. Proprio per capire cosa sarebbe successo in certe situazioni.

Si capisce come questo approccio “empirico” aiuti ad imparare in fretta, accumulare dati e risolvere problemi in un contesto di innovazione.

Il video qui sotto ha ispirato l’articolo che sto scrivendo. Si tratta del lancio di Falcon Heavy del 15 gennaio 2023. Si vedono i due booster tornare a terra, senza problemi. Francamente mi ha impressionato.

Al della prodezza tecnica, si capisce bene la logica di sviluppo dei prodotti che contraddistingue SpaceX e gli permette di essere il leader del loro settore.

Altra cosa che mi ha impressionato, è il tweet qui sotto di Musk, che mostra come sia stato fatto un passettino in più verso il raggiungimento della sua visione: andare su Marte.

Questo è quello che ci si aspetta da un Product Owner. Avere una visione, saperla comunicare e avere una strategia per raggiungerla.

Creare prodotti complessi - E così è come atterreremo su Marte.
Creare prodotti complessi – E così è come atterreremo su Marte.

Qua c’è una logica impressionante, brillante. Almeno per me. Applicare la stessa logica allo sviluppo di Software o Hardware non è poi così impossibile, cosa ne pensate?

Conclusioni

Quali problemi osservo nelle aziende che ho frequentato, che impediscono lo sviluppo agile di un prodotto?

  • Non c’è una sola persona responsabile dello sviluppo di un prodotto
  • Questa persona, se esiste, non ha l’autorità per prendere decisioni, o scende a compromessi per far contenti un pò tutti
  • Questa persona, se esiste, non è capace di concentrarsi sul perché e sul cosa, ma spesso interferisce su come fare le cose
  • Silos. Sales, Marketing, IT: spesso hanno la loro visione delle cose, solo che non si parlano, non la condividono, oppure lo fanno, ma troppo in fretta o troppo poco spesso.
  • Sicurezza psicologica: la creazione di prodotti complessi richiede un ambiente di lavoro nel quale ci si senta al sicuro per poter sperimentare, sbagliare e quindi imparare. Purtroppo l’ambiente di lavoro classico richiede persone che dimostrino di essere infallibili, di avere la risposta giusta al primo colpo. Il risultato è il teatro dell’opera, dove si fa finta di sapere le cosa anche quando non si sanno.

Non è un mistero quindi che, per creare prodotti complessi, un approccio agile e quindi empirico è il migliore. Volete innovare, volete battere la concorrenza? Allora prendete il gusto alla sfida, osate qualche bella esplosione 😊.

Aumenterete le vostre chances di essere vincenti!

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